Rimini | Asl Romagna. In campo gli onorevoli segretari del Pd e il sindaco oncologo Ravaioli
Ausl Romagna, mentre sui quotidiani va in scena il tiro alla fune tra il presidente della Provincia di Rimini Stefano vitali e il sindaco di Forlì Roberto Balzani, le segreterie romagnole del Pd serrano i ranghi. “L'Azienda sanitaria romagnola era e rimane un obiettivo fondamentale per il nostro territorio”, affermano in coro Emma Petitti, Marco Di Maio, Alberto Pagani e Daniele Zoffoli. “Riteniamo che il percorso che si è avviato debba procedere sul binario del massimo coinvolgimento possibile di tutti i territori interessati, nessuno escluso, assicurando tutte le garanzie necessarie circa la sostenibilità del progetto, la valorizzazione delle eccellenze e delle peculiarità di ciascun territorio”.
La Petitti aggiunge: “Come sottolineato dal presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali – evidenzia infine Petitti - l'azienda sanitaria unica romagnola è progetto che merita di essere perseguito con la massima determinazione possibile e nei percorsi concordati, poiché si tratta di un processo necessario per consolidare il nostro sistema dei servizi socio-sanitari, se possibile migliorarne la qualità e l'efficienza, e garantirne la sostenibilità economica”.
Rispetto alle incognite del processo di unificazione delle Asl, questo pomeriggio un lungo post è comparso sul diario di Alberto Ravaioli, oncologo ed ex sindaco democratico di Rimini in sostegno delle dichiarazioni rilasciate proprio da Vitali pochi giorni fa sui rischi dei reparti di oncologia e chirurgia a Rimini in presenza dll’istituto oncologico di Meldola.
“Sono stato uno dei sostenitori dell'Istituto a carattere scientifico della Romagna con un progetto romagnolo condiviso. Purtroppo la evoluzione e la programmazione dello stesso è avvenuta senza un vero confronto sui problemi reali e oggi se ne vedono i risultati organizzativi”, ammette Ravaioli per il quale è impensabile che “Rimini possa rimanere senza una Chirurgia di qualità e di una Oncologia che è stata costruita negli anni con lavoro, aggiungendo un tassello dopo l'altro. Personalmente ritengo che le Strutture oncologiche romagnole (Forlì, Ravenna e Rimini) possano convivere ragionevolmente con l'Irst o Ircs in una struttura in rete. Ma naturalmente rispettando i risultati raggiunti e senza 'tagliatori di teste'”.
Liquida, portando a esempio anche la vicenda degli aeroporti romagnoli, la guerra tra campanili come “conflitti senza sbocco” che a nulla servono. “Tornano in ballo le problematiche riguardanti le forze politiche (il Pd in particolare) e la Regione, che in queste vicende è stata (a dir poco) poco chiara e ha favorito l'emergere di una classe politica e tecnica molto sintonizzata. Si ritorni al confronto, alla ragionevolezza, alla valorizzazione delle professionalità e forse la china può essere risalita”. E non si perda altro tempo.